giovedì 29 maggio 2008

Proposte del Comitato

Le proposte avanzate dal Comitato per fare fronte ai disagi provocati dagli schiamazzi notturni:
1) numero verde a cui i cittadini possano rivolgersi per chiedere l'intervento dei Vigili Urbani. Sarebbe opportuna la presenza di due pattuglie durante i mesi estivi e di una durante gli altri mesi.
2) inserimento nell'autorizzazione all'occupazione del suolo pubblico (OSP) da parte dei locali di un orario di utilizzo ( di regola dalle 8.00 alle 23.00). Per il periodo estivo tale orario potrebbe essere allargato, nelle giornate di venerdì e sabato, sino alle 01.00 con un controllo costante del rispetto degli orari. Una maggiore elasticità è tollerabile nel caso dei grandi eventi.
3) controllo del rispetto degli spazi della OSP per evitare che l'allargamento sia tale da impedire il passaggio dei pedoni.
4) possibilità di ottenere copia degli atti amministrativi (autorizzazioni OSP, musica, ecc.) con celerità.
5) controllo accurato delle autorizzazioni a trasmettere musica con verifiche sul livello delle emissioni sonore (normalmente ben al di sopra della norma). Le autorizzazioni dovrebbero anche essere concesse evitando il concentrarsi nelle stesse zone ed il sovrapporsi dei periodi di concessione.
Queste proposte sono state inoltrate al Sindaco nello scorso ottobre, insieme ad una ulteriore richiesta di un pattugliamento regolare dei Vigili Urbani in via del Ponte.
L'estate ora inizia. Lo scorso anno la situazione si era presentata in miglioramento. Speriamo che un costante controllo e puntuali segnalazioni ed interventi ci facciano progredire.

23 commenti:

Murray ha detto...

Buongiorno,
Con la presente intendiamo porre l'attenzione su un problema di schiamazzi notturni che ci riguarda.
Viviamo nella centralissima via San Lazzaro al numero 19, dove ogni sera stazionano persone spesso ubriache presso i tavolini e le panche che vengono lasciate usufruibili dalla Trattoria "Da Giovanni" sita in via San Lazzaro 14/A, la situazione generalmente si protrae ben oltre le ore 23.00 ed alle volte anche il bar Russian, situato proprio accanto alla sucitata trattoria,organizza serate infrasettimanali che si protraggano in orari tardi.Essendo le nostre camere da letto affacciate sulla medesima strada,il disagio arrecatoci è di non poco conto, dato che il rumore non ci permette di dormire, inoltre a breve, vista la stagione, vi sara' la necessità di aprire le finestre nelle ore notturne incrementando ulteriormente i fastidi.
Come possiamo tentare di dare un limite a questa situazione?

Saluti
Fam. Murray e Fam. Scherlich

triestevivibile ha detto...

il sindaco di gorizia ha emesso da poco un'ordinanza con la quale obbliga i locali del centro città a chiudere entro le 24. Se può farlo il sindaco Romoli, può farlo anche il sindaco Di Piazza.

fuber ha detto...

L'unione fa la forza. In presenza di schiamazzi notturni o di emissioni sonore comunque eccessive, dobbiamo sempre telefonare ai Vigili Urbani allo 040 366111. Annotiamo la data , l' orario e l'esito della chiamata.
Solo in presenza di numerose denunce il Comitato potrà farsi valere

Anonimo ha detto...

Ho letto i commenti negli articoli di questi giorni, non vorrei che certi argomenti pretestuosi venissero usati per non fare niente di niente sul versante schiamazzi. Sono stati multati solo 3 locali molto rumorosi che evidentemente non rispettavano le norme esistenti; penso che chi gestisce un locale rispettando le norme della civile convivenza non debba preoccuparsi.

Anonimo ha detto...

Caro comitato, scrivo questa breve nota affinché si possa rendere pubblico un fatto molto grave che è accaduto nel blog del sindaco. Per la precisione si tratta di una palese ammissione di pagamento di mazzette alla polizia municipale e con il beneplacito del sindaco stesso.
Di seguito riporto tra virgolette le frasi presenti nel blog del sindaco sotto il post AUGURI TRIESTE.
Di il gestore (inviato il 11/03/2009 16.38.56)
ma cosa credete di fare poverini i locali fanno quello che vogliono ?
certo con quello che paghiamo mi sembra anche giusto e poi quando mai il sindaco viene contro di noi ? mai nessuno sputa sul piatto che mangia,e la polizia municipale con tutte le bustarelle che paghiamo certo che se ne fregano o no ?
poveri illusi chi ha i soldi comanda ricordatelo ignoranti.

Di Anonimo (inviato il 12/03/2009 16.07.52)
x il gestore!
Hai proprio ragione! e' una patita persa!
copemose tuti!

Di il gestore (x anonimo) (inviato il 13/03/2009 15.03.04)
non serve coparse tutti basta lasciare che le cose accadano come sempre e non volerle cambiare con la giustizia ma senza soldi.
non esiste la giustizia ma i soldi e le amicizie prova a chiedere al sindaco......

Di il gestore (x anonimo) (inviato il 13/03/2009 15.03.04)
non serve coparse tutti basta lasciare che le cose accadano come sempre e non volerle cambiare con la giustizia ma senza soldi.
non esiste la giustizia ma i soldi e le amicizie prova a chiedere al sindaco......

A seguito di quanto sopra credo che una smentita del sindaco sia la cosa minore che un cittadino onesto possa attendersi, seguito da un interessamento da parte delle autorità competenti per verificare la fondatezza delle affermazioni fatte. Per concludere credo che la situazione che si sta creando in città non possa essere sostenibile ulteriormente senza che ciò porti all’esasperazione dei residenti, che si stanno mobilitando con la creazione di comitati. cari politici ci ricorderemo di voi alle prossime elezioni, quello che sta accandendo a Staranzano dovrebbe farvi riflettere i cittadini uniti presentano il loro sindaco..forza staranzano!!!

Anonimo ha detto...

ecco a voi la risposta del sindaco seguita dal quella del gestore in merito alle presunte mazzette alla polizia municipale, complimenti siamo a cavallo, le risposte non sono degne di un commneto, lascio a voi il giudizio.

Risposta
Da Sindaco (il 06/04/2009 11.22.25)
Vede, se qualcuno ha qualcosa da denunciare deve andare alla polizia e dai carabinieri. Se qualcuno diffama in maniera anonima si dimostra non credibile. La Polizia municipale di Trieste è un corpo sano.



Di il gestore (inviato il 06/04/2009 21.09.06)
la polizia municipale di Trieste e' un corpo sano ? sindaco e per quanto riguarda Antonio e Luigi ? i soldi li ho dati a loro e adesso
non mi aiutano piu come mai hanno paura di lei ?
saluti sindaco ci sentiamo.....................

Risposta
Da Sindaco (il 07/04/2009 20.31.33)
Vede lei ha compiuto un atto molto grave, perché ha diffamato tutti gli appartenenti al corpo dei vigili. Diffamare è un reato. Altrimenti se è a conoscenza di fatti che vanno contro la legge vada a presentare una denuncia.

Anonimo ha detto...

Inserisco per informazione di tutti le ultime sentenze in merito alla questione.Esercizio pubblico - Schiamazzi notturni - INQUINAMENTO ACUSTICO - Provvedimenti di limitazione degli orari di chiusura degli esercizi


INQUINAMENTO ACUSTICO - Esercizio pubblico - Schiamazzi notturni degli avventori - Disagio intollerabile - Danno alla salute delle persone - Potere d’intervento del Sindaco con mezzi eccezionali - Sussistenza - Art. 38, c. 2 bis introdotto dall’art 11 L. n. 265/1999, (oggi trasfuso dell’art. 54 D.Lgs. n. 267/2000. Gli schiamazzi notturni degli avventori di un esercizio pubblico possono essere un elemento in base al quale il Sindaco adotta un’ordinanza di necessità, allorché il disagio provocato agli abitanti del posto raggiunge un grado di intollerabilità, oggettivamente accertato, tale da assurgere a una forma di vero e proprio inquinamento acustico con danno alla salute delle persone. In siffatta situazione, qualora, cioè, si raggiunga tale stato di emergenza, deve riconoscersi al Sindaco il potere di intervenire con i mezzi eccezionali che l’ordinamento pone a sua disposizione con l’art. 38, comma 2 bis introdotto dall’art 11 della legge 3.8.1999, n. 265 (oggi trasfuso dell’art. 54 del D.Lgs. 18.8.2000, n. 267), che lo facoltizza “a modificare gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici” per fronteggiare l’inquinamento acustico. (Cfr: Cons. St., V Sez. 5.9.2002, n. 4457, sull’art. 54 del D.Lgs. n. 267 del 2000, che ripete la formulazione dell’art. 38, comma 2 bis, citato della legge n. 142 del 1990, applicabile ratione temporis).Pres. Santoro, Est. Marchitiello - D.L. (avv. Rizzo) c. Comune di Roma (avv. Brigato) - (Conferma TAR Lazio , Roma, n. 1410/1998). CONSIGLIO DI STATO Sez. IV, 25/09/2008 (Ud. 12/02/2008), Sentenza n. 4041

INQUINAMENTO ACUSTICO - Provvedimenti di limitazione degli orari di chiusura degli esercizi pubblici - Natura sanzionatoria - Esclusione - Tutela della quiete e della salute pubblica - Rispetto, da parte del gestore, degli obblighi di legge - Irrilevanza. Il provvedimento che limita l’orario di apertura di un esercizio commerciale non ha un contenuto sanzionatorio, bensì è volto alla tutela della quiete e della salute pubblica, per cui è inconferente stabilire se il gestore abbia operato o meno nel rispetto degli obblighi prescritti dalle disposizioni vigenti: ciò che rileva, invece, è se la riduzione d’orario possa ragionevolmente comportare un significativo e persistente beneficio per la quiete pubblica, in misura tale da essere prevalente rispetto al sacrificio richiesto al privato (cfr. in termini TAR Veneto, sez. III, n. 1582/2007). Pres. De Zotti, Est. Perrelli - V. s.n.c. (avv.ti Bogoni e Sorpresa) c. Comune di Verona (avv.ti Rigobello, Caineri, Bortolomasi e Moretto). T.A.R. VENETO, Sez. III - 2/04/2009, n. 1071

INQUINAMENTO ACUSTICO - Provvedimenti di limitazione degli orari di chiusura degli esercizi pubblici - Salute e sicurezza - Interessi prevalenti su quelli d’impresa. L’esperienza e la ragionevolezza consentono d’individuare - senza necessità di procedere a verifiche delle soglie sonore di disturbo - una precisa relazione tra i flussi di potenziali disturbatori ed i pubblici esercizi, quale luogo d’incontro, di ristoro e di acquisto di cibi e bevande. Così, la previsione che, anticipando la chiusura, nella zona in questione il fenomeno pregiudizievole dovrebbe ridursi cospicuamente, si presenta abbastanza ragionevole da giustificare l'emissione del relativo provvedimento (cfr. Tar Veneto, sez. III, n. 3052/2008). In un’ottica di equo contemperamento degli interessi, la decisione di ridurre l’orario d’apertura dei pubblici esercizi costituisce dunque una misura utile, sebbene non risolutiva, mentre il sacrificio imposto ai gestori appare adeguato e proporzionato agli interessi generali che si vogliono tutelare (salute e sicurezza), e che sono comunque prevalenti su quelli d’impresa o su quelli degli avventori, tenuti a rispettare elementari regole di convivenza civile. Pres. De Zotti, Est. Perrelli - V. s.n.c. (avv.ti Bogoni e Sorpresa) c. Comune di Verona (avv.ti Rigobello, Caineri, Bortolomasi e Moretto). T.A.R. VENETO, Sez. III - 2 aprile 2009, n. 1071

Anonimo ha detto...

Vogliamo fermare questa ondata di barbari in pieno centro storico che lascia i rifiuti di ogni genere compresi organici o dobbiamo fare come a Milano (vedi http://archiviostorico.corriere.it/2009/aprile/11/raduni_recinti_Milano_battaglia_della_co_8_090411027.shtml ) ???

Anonimo ha detto...

I raduni e i recinti di Milano La battaglia della movida
La denuncia dei residenti «La movida è il mio Vietnam - scrive un residente al sindaco -: perché un conto è il divertimento, un altro i guerrieri della notte che ignorano la civile convivenza» Le recinzioni I giovani demoliscono le recinzioni e le transenne poste dal Comune per limitare schiamazzi e degrado.

raduni alle Colonne, i mercoledì della birra, l' appuntamento all' Arco della Pace, i locali dei Navigli, lo sballo in corso Como: la notte dei giovani a Milano è liquida come la società del sociologo Bauman, con la primavera si scioglie, si scalda e qualche volta s' incendia.

Anonimo ha detto...

Viale Montenero, mercoledì sera: migliaia di ragazzi con la lattina in mano, una collinetta, bonghi, congas e molti venditori di fumo. È il luogo di un rito che adesso chiamano movida, è il posto dove s' incontrano bocconiani e generazione Erasmus, ventenni brianzoli e studenti di ogni tipo, ci sono anche i centri sociali, i contestatori dell' Onda, il melting pot che staziona da anni intorno al Mom Cafè: aggregazione spontanea, niente spot, li porta qui il passaparola. All' improvviso, dietro a una telecamera e a un giovane che urla «non ci metterete in gabbia», spuntano le teste incappucciate di un commando che abbatte il recinto in costruzione del Comune. Parte anche il filmato su YouTube: è fatta. Musica in sottofondo e via con la sigla: a Milano è cominciata la battaglia della cancellata.

Anonimo ha detto...

«Non ci fermeranno quattro pirla», annuncia l' assessore all' Arredo Urbano, Maurizio Cadeo: il recinto sarà pronto alla fine di aprile. È una promessa, una sfida. Ma anche un impegno in difesa dei residenti, di centinaia di cittadini esasperati da rumori e schiamazzi che inondano Palazzo Marino di lettere, appelli, petizioni, che minacciano class action, denunce alla Procura e manifestazioni di piazza. Dai giardinetti di viale Montenero trasformati in discarica ai muri di corso di Porta Ticinese marci di piscio, come scrive al Comune Marcello Forti, un cittadino che dorme con il Tavor «perché il quartiere è diventato il mio Vietnam», Milano si ritrova a fare i conti con l' allarme sociale della notte, con il rumore, l' inquinamento acustico, i decibel fuorilegge, l' abuso di alcol, lo spaccio di droga, con un degrado che lascia sull' asfalto e nell' erba un tappeto di vetri rotti, lattine e mozziconi. E coi suoi giovani. Che chiedono spazi. Che non vogliono gabbie, recinti da zoo. Due città. Una che vive, l' altra che vuole dormire. Una che anima i luoghi storici del divertimento. L' altra che chiede il rispetto delle regole, il diritto al riposo. E in mezzo l' irrisolta questione dei controlli, dei limiti agli abusi. «Un conto è la movida e un altro è l' assedio dei guerrieri della notte che ignorano le regole della civile convivenza», dicono i cittadini della zona Sempione. Anche qui è battaglia. C' è un esposto alla magistratura che chiede più forze dell' ordine e un monitoraggio costante del rumore dopo le 22. Ma l' epicentro dei raduni chiassosi è la zona dei Navigli, quella intorno alle colonne di San Lorenzo. Lì c' è già una cancellata entrata nella storia. Recinta il parco di piazza Vetra: negli anni Novanta divise Milano. Ma adesso ci giocano i bambini: gli spacciatori non ci sono più. Si può recintare anche la zona di San Lorenzo? «Quel che accade certe notti è un' inutile tortura per i residenti, un bivacco insensato che fa male a tutti», scrivono i comitati cittadini. Dal giovedì la zona è militarizzata. Polizia, carabinieri, vigili urbani. Il vicesindaco Riccardo De Corato mostra i dati del pattugliamento: 11 mila multe e 200 persone controllate nel 2008. Da mesi vengono puniti i gestori dei locali che contravvengono al divieto di vendere alcolici e bottiglie di birra dopo le 21. Ma non basta: la gente protesta. «Milano si è incattivita, individualismo e paura sembrano diventate le uniche certezze. Coi giovani si deve ragionare, non servono i proclami bellicosi», dice don Gino Rigoldi, il prete che cerca di tenere il filo di un dialogo difficile. «Spostiamoli in blocco, serve una città del divertimento. Si può fare intorno a Rogoredo, dove va trasferita anche la cittadella della giustizia», propone l' assessore alle Attività produttive, Giovanni Terzi. Di giorno i processi, di notte la movida. L' assessore Cadeo marcia dritto: «La movida non può condannare all' insonnia i residenti. Noi li dobbiamo tutelare». Anche con la cancellata? Raffaele Indolfi, il questore, capisce il disagio dei residenti ma non ama i recinti: «I controlli li facciamo, cerchiamo di tutelare il sonno dei cittadini. Ma come si fa a presidiare un raduno spontaneo di giovani?» In questo frullato di polemiche, il sindaco, Letizia Moratti cerca di mettere ordine e scrive una lettera al Corriere: «Milano deve essere accogliente con chi rivendica il diritto al riposo, con i commercianti che tutelano la propria attività imprenditoriale, con i giovani che vogliono vivere la città anche nelle ore notturne». Niente guerra: è una proposta di dialogo. «Il Comune vuole sperimentare un percorso di regole civili», dice. Ci sarà un' Autority «e insieme cercheremo di rendere Milano più bella e vivibile».

Anonimo ha detto...

Visto l'articolo perchè non invitiamo il sindaco a costruire la città del divertimento presso il porto vecchio ?
E' vicino alla stazione delle corriere e dotato di parcheggi presso il silos.
Così si salva la capra e i cavoli...
Meditate gente meditate !

Anonimo ha detto...

Io abito in via del Ponte, ogni anno d'estate ho il problema di dover dormire con le finestre chiuse a causa degli schiamazzi e dei cattivi odori dovuti non solo alla cucina dei tre locali aperti fino alle 2-3 del mattino ma anche a quel centinaio di persone che fumano...
Per fortuna la Cassazione ha emesso una sentenza a favore di noi che vede riconoscere il diritto al risarcimento dei danni subiti a causa del fumo passivo...
Leggete l'articolo:
La Cassazione ha confermato 10.000 euro di risarcimento in favore di una famiglia fiorentina che abitava sopra un bar frequentato da persone che fumavano molte sigarette fuori dal locale impedendo alla famiglia di aprire le finestre di casa e di vivere liberamente nel loro appartamento.
In sostanza la Suprema Corte - respingendo il ricorso del ‘Il Piccolo Caffe” - ha convalidato il diritto, per la famiglia in questione composta da padre, madre e una figlia, ad ottenere il risarcimento per “danni esistenziali determinati da immissioni moleste di fumo di sigarette”.
In particolare i giudici della Cassazione (con la sentenza 7875) hanno reso definitiva la decisione emessa il 10 luglio 2007 dalla Corte d’Appello di Firenze con la quale il risarcimento era stato decretato a causa delle “conseguenze delle immissioni del fumo delle sigarette sul modo di vivere la casa della famiglia danneggiata”

Adesso i gestori dei locali si metteranno in regola oppure verranno citati in giudizio dagli abitanti dei vari rioni che hanno il mio stesso problema ?
Ricordatevi che l'unione fa la forza !!!

Anonimo ha detto...

Un promemoria per chi vuole far valere la propria ragione attraverso le leggi dello stato in particolare queste tratte da
LIBRO Terzo
- DELLE CONTRAVVENZIONI IN PARTICOLARE
TITOLO I - DELLE CONTRAVVENZIONI DI POLIZIA


Capo I - DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI LA POLIZIA DI SICUREZZA


Sezione I - DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI L'ORDINE PUBBLICO E LA
TRANQUILLITÀ PUBBLICA

§ 1 - DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI L'INOSSERVANZA DEI PROVVEDIMENTI
DI POLIZIA E LE MANIFESTAZIONI SEDIZIOSE E PERICOLOSE

...omissis...

Art. 659 - Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone
Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori
o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di
animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli
spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l'arresto fino
a tre mesi o con l'ammenda fino a lire seicentomila.
Si applica l'ammenda da lire duecentomila a un milione a chi esercita una
professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le
prescrizioni dell'Autorità.

Art. 660 - Molestia o disturbo alle persone
Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del
telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia
o disturbo è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda fino a lire
un milione.

Anonimo ha detto...

Ci sono alcune sentenze emesse per tutelare i cittadini dagli schiamazzi notturni provocati dagli avventori dei locali, eccone alcune:

Inquinamento acustico - Schiamazzi notturni generati da avventori di un locale aperto al pubblico - Ordinanza contingibile e urgente - Responsabilità soggettiva del gestore dell’esercizio - Necessità - Esclusione - Ascrivibilità della situazione di pregiudizio all’espletamento dell’attività - Sufficienza. Gli schiamazzi notturni possono senz'altro costituire un elemento fondante per le ordinanze contingibili e urgenti con le quali venga ordinata la chiusura anticipata di un locale aperto al pubblico, qualora il disagio della popolazione, e quindi l’interesse pubblico, al riposo delle persone vengano violati da rumori generati dagli avventori. Ciò che rileva a tal fine non è la responsabilità soggettiva del gestore dell’esercizio, ma l’oggettiva e causale ascrivibilità della situazione di pregiudizio all’espletamento dell’attività (cfr. Cds, sez.V, n.4457/02). Pres. De Zotti, Est. Savoia - T. s.a.s. (avv.ti Dalla Mura e Maggiolo) c. Comune di Verona (avv.ti Caineri e Squadroni) - T.A.R. VENETO, Sez. III - 10 ottobre 2006, n. 3369.

Anonimo ha detto...

Inquinamento acustico - Rumore provocati da schiamazzi di avventori di un bar - Sequestro dei locali - Art. 659 c. 1° c.p.. La violazione dell'articolo 659, comma primo c.p. si configura attraverso qualsiasi attività idonea ad arrecare disturbo al riposo ed alle occupazioni delle persone indipendentemente dalla fonte sonora che può consistere anche nell'esercizio di un mestiere rumoroso (v. Cass. 14.1.2000, Piccioni; Cass. 19.1.2001, Piccoli; Cass. 12.11.2004, Flamini) (nella fattispecie, esercizio di un bar all'esterno del quale gli avventori provocavano rumori molesti). In tal caso è legittimo il provvedimento di sequestro preventivo dei locali qualora il provvedimento sia congruamente motivato con riferimento alla specifica, stabile ed organica strumentalità della cosa sottoposta a sequestro rispetto alla attività illecita e purché risulti che venga reiterata - in caso di disponibilità della cosa - la condotta vietata. (Pres. Fazzioli E..; Est. Corradini G; Imp. Caruso) CORTE DI CASSAZIONE Penale Sez. I, 03/05/2006 (Ud. 19/04/2006), Sentenza n. 15346.

Anonimo ha detto...

Inquinamento acustico - Procedure e varie - Esercizio di un bar - Rumori molesti - Sequestro preventivo - "Periculum in mora" - Nozione di: cosa pertinente al reato - Fondamento - Ripetuta violazione di ordinanze. Quanto al "periculum in mora" che, ai sensi dell'art. 321, comma 1, C.P.P. legittima il sequestro preventivo, la nozione di "cosa pertinente al reato" a tali fini è in effetti riferibile alla cosa che ha un nesso strumentale con il reato. Questo legame, però, è astrattamente possibile in un numero indefinito di casi, sicché, onde evitare di incidere in modo estremamente gravoso sul delitto di proprietà e d'uso del bene, si deve accertare che la individuata relazione non sia meramente occasionale, ma abbia i caratteri della specificità, della stabilità ed indissolubilità strumentale e che nel contempo il sequestro sia diretto alla finalità di impedire che la disponibilità della cosa da partire dell'imputato o dell'indagato costituisca pericolo di aggravamento o protrazione delle conseguenze del reato (per tutte, Cass. sez. 3, 6.8.1995 n. 2734, Rv. 202292; Cass. sez. VI, 21.2.2004 n. 5302, Rv. 227096; Cass. VI, 9.2.2000 n. 632; Rv. 215737). Ne deriva che è incensurabile l'apprezzamento del giudice di merito qualora il provvedimento impugnato sia congruamente motivato con riferimento alla specifica, stabile ed organica strumentalità della cosa sottoposta a sequestro rispetto alla attività illecita e purchè risulti che venga reiterata - in caso di disponibilità della cosa - la condotta vietata. Il che sicuramente sussiste nel caso in esame poiché è stato correttamente rilevato che l'esercizio della attività, in base alla organizzazione data dal gestore, non è possibile in modo diverso, né il gestore ha intenzione di mutare la organizzazione, avendo ripetutamente violato le numerose ordinanze che si sono succedute nel tempo al fine di indurlo a modificare la organizzazione. Ciò giustifica la misura adottata, anche alla stregua delle precedente violazioni di tutte le prescrizioni impartite sia dell'autorità comunale che di pubblica sicurezza, mentre non appare possibile una diversa misura, meno affittiva che, fra il ricorrente non ha neppure indicato quale potrebbe essere. (Pres. Fazzioli E..; Est. Corradini G; Imp. Caruso) CORTE DI CASSAZIONE Penale Sez. I, 03/05/2006 (Ud. 19/04/2006), Sentenza n. 15346.

Anonimo ha detto...

Inquinamento acustico - Turbativa alla quiete pubblica - Pubblici esercizi - Fattispecie: Diniego al rinnovo dell'autorizzazione ad un Pub - Pubblica Amministrazione - Attività di verifica - Necessità. E’ illegittimo, il provvedimento di diniego al rinnovo dell'autorizzazione, che si limita in motivazione a riferire talune lagnanze dei vicini che avrebbero subito, dall’attività di un pub - bar, di una turbativa alla quiete pubblica. Anche in tali casi, è necessaria una puntuale attività di verifica e di accertamento da parte dell'Amministrazione. TAR Abruzzo - L'Aquila, 21/02/2006, Sentenza n. 86.

Anonimo ha detto...

Inquinamento acustico - Disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone - Configurabilità del reato - Normale tollerabilità - Art. 659 c.p.. Per quanto riguarda il reato di cui all'art. 659 c.p. (disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone), è giurisprudenza costante che, per la configurabilità del reato, è necessario che le emissioni sonore rumorose siano tali da travalicare i limiti della normale tollerabilità, in modo da recare pregiudizio alla tranquillità pubblica, e che i rumori prodotti siano, anche in relazione alla loro intensità, potenzialmente idonei a disturbare la quiete ed il riposo di un numero indeterminato di persone, ancorché non tutte siano state poi in concreto disturbate, sicché la relativa valutazione circa l'entità del fenomeno rumoroso va fatta in rapporto alla media sensibilità del gruppo sociale in cui tale fenomeno si verifica, mentre sono irrilevanti e di per sè insufficienti le lamentele di una o più singole persone (Cass. Sez. 3^, 23 maggio 2001, Feletto, m. 219.987; Sez. 1^, 9 dicembre 1999, Bedogni, m. 215.327; Sez. 1^, 19 novembre 1999, Piccioni, m. 215.139; Sez. 1^, 24 novembre 1999, Ressa, m. 216.107; Sez. 1^, 21 ottobre 1996, Calabria, m. 206.925; Sez. 1^, 24 aprile 1996, Scola, m. 205.274; Sez. 1^, 23 maggio 1996, Rinolfi, m. 205.158; Sez. 1^, 28 novembre 1995, Asquini, m. 203.460). Pres. Papadia U. Est.Franco A. Rel. Franco A. Imp. Giusti. P.M. Galasso A. (Diff.), (Annulla senza rinvio, Trib. Lucca, 17 Giugno 2005). CORTE DI CASSAZIONE Penale, Sez. III, 31/01/2006 (Cc. 01/12/2005), Sentenza n. 3678.

Anonimo ha detto...

Con la presente voglio portare alla Vostra cortese attenzione i disagi che creano a me e ai residenti di Via Baiamonti e nelle vie limitrofe, causati dalla Sagra di Via Umago zona Campo Sportivo (di Chiarbola) nel fine settimana e precisamente sabato 01.08.09 e domenica 02.08.09 e che proseguirà sino al 10.08.09 pe tutte le sere.
La musica diffusa dai responsabili della sagra presenta un livello di rumore non tollerabile edssordante
a tal punto da causare vibrazioni e scuotimenti agli infissi. Diverse persone che devono recarsi il giorno successivo al lavoro (come ad esempio: in ospedale,negli uffici,in fabbrica o comunque devono alzarsi molto presto) non riescono ad andare a dormire prima di mezzanotte.
Alcuni residenti hanno anche telefonato ai Vigili urbani tra sabato sera e domenica ma non è servito a nulla,come risposta è stato detto loro che avendo il permesso del Comune non possono farci proprio nulla, un altro
residente invece ha telefonato alla Polizia che gentilmente ha inviato una pattuglia in zona.
Si confida pertanto in un Vostro interessamento affinché i livelli di molestie acustiche generati da tali manifestazioni regolarmente autorizzate rientrino nei limiti di legge.

Anonimo ha detto...

Oggi parliamo del Comitato “Trieste Vivibile”.

Dunque.
Il Comitato “Trieste Vivibile” è incazzato con Tetris.
Il Comitato “Trieste Vivibile” vorrebbe che Tetris la smettesse di disturbare la quiete pubblica con “inquinamento acustico e schiamazzi”.
Comunque non siamo dei privilegiati: Il Comitato “Trieste Vivibile” è incazzato un po’ con chiunque in zona Cittavecchia non vada a dormire dopo Carosello.
Il Comitato “Trieste Vivibile” manda petizioni al Comune.

Però.

Il Comitato “Trieste Vivibile” è invisibile: tu cerchi in Rete e mica lo trovi.
Come un cecchino vendicatore del sonno della gente perbene, spara da dietro una tapparella abbassata, nascosto nell’ombra.
Mica viene a parlarti per cercare una soluzione.
Mica viene a parlarti faccia a faccia.
Mica ti lascia un indirizzo e-mail.

Però.

Però bisogna dire una cosa: Il Comitato “Trieste Vivibile” ha scelto un nome perfetto.
Non vogliono una città “viva” o “vitale” o “piena di vita”, la vogliono VIVIBILE.
E c’è una certa differenza.
Nel cimitero della parte nord di Manila, un sacco di gente ci è andata a vivere ed a creato una piccola (neanche tanto) comunità con negozi, baretti eccetera eccetera il tutto fra tombe e mausolei.
Anche un cimitero può essere vivibile, con un po’ di buona volontà.
“Vivibile” pressupone implicitamente una certa rassegnazione: è tutto uno schifo qua intorno, almeno rendiamolo vivibile.
Io non voglio che la mia città – casa mia! – sia vivibile: la voglio viva e vitale.
Questi tipi misteriosi del Comitato “Trieste Vivibile” non mi piacciono affatto.
Raccolgono firme e le presentano in Comune?
Bene: lo facciamo anche noi.
Ho come il sospetto siamo più di loro.
Andate qui, sul myspace di Tetris e nel blog trovate tutto.

Anonimo ha detto...

Oggi parliamo del Comitato “Trieste Vivibile”.

Dunque.
Il Comitato “Trieste Vivibile” è incazzato con Tetris.
Il Comitato “Trieste Vivibile” vorrebbe che Tetris la smettesse di disturbare la quiete pubblica con “inquinamento acustico e schiamazzi”.
Comunque non siamo dei privilegiati: Il Comitato “Trieste Vivibile” è incazzato un po’ con chiunque in zona Cittavecchia non vada a dormire dopo Carosello.
Il Comitato “Trieste Vivibile” manda petizioni al Comune.

Però.

Il Comitato “Trieste Vivibile” è invisibile: tu cerchi in Rete e mica lo trovi.
Come un cecchino vendicatore del sonno della gente perbene, spara da dietro una tapparella abbassata, nascosto nell’ombra.
Mica viene a parlarti per cercare una soluzione.
Mica viene a parlarti faccia a faccia.
Mica ti lascia un indirizzo e-mail.

IN RIFERIMENTO AL POST DI CUI SOPRA:
VENITE A VEDERE LA SEDE DEL COMITATO "TRIESTE VIVIBILE" e guarda caso anche sede degli "amici dei mici di strada"
sono i primi che dovrebbero IMPARARE IL RISPETTO PER GLI ALTRI E DELLE ELEMENTARI NORME IGIENICHE
provate a passare: via G.Matteotti 32 a Trieste

Anonimo ha detto...

Sempre a proposito del Comitato "Trieste Vivibile":
I componenti di tale Comitato dovrebbe valutare attentamente il rispetto che "qualche" militante all'interno del gruppo ha nei confronti della comunità. Mi spiego meglio: la totale mancanza di rispetto per le persone e delle elementari norme igieniche continuando a nutrire in spazi comuni un folto gruppo di "colombi" (piccioni) che depositano giorno dopo giorno quantità importanti di cacca sul terreno. Per chi non lo sapesse: il piccione (colombo) Animale molesto urbano per eccellenza, il piccione è un veicolo di trasmissione di malattie infettive.
Sporca, imbratta, rovina ed è rumoroso. È il piccione, la specie più comune di volatili molesti che si insedia nelle aree urbane, nei centri storici e rovina manufatti pubblici e privati; si insedia dove trova o gli viene dispensato il cibo.
Il piccione è portatore di circa 60 malattie, alcune delle quali mortali, contagiose per l'uomo e per gli animali domestici, i cui agenti patogeni vengono trovati nei loro escrementi.
Citiamo solo alcune tra le più comuni e pericolose: Salmonellosi, Criptococcosi, Istoplasmosi, Ornitosi, Aspergillosi, Candidosi, Clamidosi, Coccidiosi, Encefalite, Tubercolosi,ecc.
Gli agenti patogeni di queste malattie vengono trovati negli escrementi dei piccioni. Non è necessario il contatto diretto: il vento, gli aspiratori, i ventilatori possono trasportare la polvere infetta delle deiezioni secche negli appartamenti, nei ristoranti, negli uffici, negli ospedali, nelle scuole, ecc., contaminando gli alimenti, gli utensili da cucina, la biancheria, ed innescando i processi infettivi.
Associata alle colonie di volatili, c'è sempre la presenza dei loro ectoparassiti, in particolare pulci, cimici, zecche (zecca molle del piccione - argas reflexus -) ed acari, che spesso causano forti infestazioni all'interno di edifici ove sono posti i nidi, soprattutto all'interno dei sottotetti. Solai lordati dai loro escrementi, guano e carcasse contaminano pericolosamente l'ambiente.
Questa è una fonte di seri problemi igienico-sanitari, essendo questi insetti a loro volta vettori di gravi malattie infettive ed anche potenziali parassiti dell'uomo.

Facile predicare bene ma essere i primi a razzolare male.